Un viaggio nella solitudine e nell'ipocondria di una generazione.
Capita, nella vita, di sentirci divisi tra coloro che affrontano il mondo senza timori e quelli come noi, abitati da un dolore nascosto sottopelle. La nuova opera di Giulia Caminito, "Il male che non c’è," disegna con maestria questa divisione attraverso la storia di Loris, un giovane uomo le cui angosce risalgono alla sua infanzia. Tutto ha avuto inizio per Loris quando era bambino, durante le estati passate nell'incantato orto del nonno Tempesta, vicino alle rovine dell'antica Galeria. In quei momenti, le sue preoccupazioni sparivano, sostituite dall'affascinante mondo della campagna e dall’amore per la lettura che lo trasportava lontano dalle sue paure. Imparava a costruire voliere e allevare colombi, creature fedelissime e iridescenti, che rappresentavano una tregua dall’ansia. Ora Loris ha trent'anni, lavora in una casa editrice e ha una fidanzata di soprannome Jo. Tuttavia, la precarietà del lavoro e l'ansia di non essere all'altezza dell’età adulta lo divorano. La sua vita sembra un continuo precipitare dentro sé stesso, un modo di difendersi e di ascoltare i messaggi d’allarme che il suo corpo gli invia. C’è un male dentro di lui, un male che minaccia di distruggere ogni residuo di speranza. I medici, la fidanzata e i genitori sembrano sempre più lontani. Loris si trova solo con due alleati: i social media, che alimentano e danno sollievo ai suoi fantasmi, e Catastrofe, una creatura mutaforme – gatta, lupa, amica, sposa – che lo accompagna nei momenti più difficili. Ancora una volta, Giulia Caminito sceglie il romanzo per raccontare sé stessa e la sua generazione, una generazione che non ha conosciuto guerre o privazioni materiali ma che vive la solitudine della Rete e la precarietà come realtà quotidiana. La scrittura essenziale della Caminito si apre in questo libro a una sorprendente atmosfera onirica, trasformando l’ipocondria nella memorabile protagonista Catastrofe, seducente e beffarda. Tra i palazzi urbani, l’autrice crea una selva oscura in cui tutte le nostre più dolorose esperienze si muovono. "Il male che non c’è" è un romanzo che ti invita a riflettere sulla fragilità dell’essere umano, sul peso dell’isolamento e su come affrontare i fantasmi della nostra mente. Disponibile da La Feltrinelli, questa lettura è un viaggio imperdibile nell'animo di una generazione moderna.